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Il cacciatore di nuvole

5° nei Top20 I Romanzi Mondadori ebook

Prologo



Fin da quando era piccolo desiderava catturare le nuvole.

Dalla torre del suo imponente castello sembrava quasi che il cielo fosse vicino, che sarebbe bastato sollevare una mano per toccare il suo blu.

E le nuvole lo avevano sempre attratto, così eteree e inconsistenti. Oppure cupe e minacciose. Trasparenti come veli o gravide di pioggia. Lente e maestose, oppure trascinate con forza dai venti. A volte striavano il cielo con nembi fuggevoli, altre volte se ne impadronivano imponendogli il loro colore, trasformando l'azzurro in un bianco denso, o in un grigio pastoso, o in un plumbeo temibile.

Ma c'era un momento in cui le nubi apparivano preziose come gioielli. Quando erano abbastanza leggere da impregnarsi di sole. Un raggio le trafiggeva e splendevano di luce.

Nuvole d'oro, lievi e ariose come capelli di donna.


Massimiliano degli Obizzi si guardò nella grande specchiera dalla cornice dorata e, come sempre, l'immagine riflessa gli sembrò quella di uno sconosciuto. Non si era ancora abituato a se stesso. Alla sua faccia, ai suoi capelli, alle sue diverse espressioni.

Si osservò quindi con un certo distacco, cercando di capire cosa non andasse in lui.

Tutto, decise con fredda indifferenza.

I capelli gli ricadevano sulle spalle come capitava, con maschia trasandatezza. Non erano raccolti in un laccio di seta, né erano lucidi di unguenti come aveva visto a quei vanesi damerini alla festa. Gli abiti erano quanto di meglio il suo sarto fosse riuscito a fare, scegliendo stoffe del tutto inadatte alla frizzante società fiorentina. Grigi, marroni e neri, quando intorno a lui imperversavano i colori più improbabili per uomini degni di quel nome.

La sua espressione era assolutamente inadeguata, severa, quasi selvatica, mentre tutti gli altri ridevano e si divertivano. Baccio non rideva da tanto di quel tempo che aveva persino dimenticato come fare. Se solo avesse provato a tendere le labbra, ne sarebbe venuto fuori un ghigno sinistro, persino più inquietante della sua espressione incupita. Gli occhi saettavano intorno sguardi curiosi, anche in quel momento, davanti allo specchio. I suoi occhi erano assetati di nuove scoperte, incuriositi da tutto quello che vedevano, per strada era un continuo osservare: carrozze, negozi, palazzi, l'andatura veloce degli uomini, quella elegante delle donne.

Alla festa danzante a cui aveva partecipato, invece, aveva guardato solo lei.

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BOOKTRAILER realizzato da Silvia Basile




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